Solo fino alla fine di ottobre, a Madrid si potranno ammirare gratuitamente lo scheletro del “Gigante Estremo“, un uomo che nel XIX secolo raggiunse i 2,35 metri, figure rituali, strumenti musicali amazzonici e una spettacolare collezione di maschere africane e pezzi voodoo provenienti da Haiti.
Tutti questi oggetti si trovano nel Museo Nazionale di Antropologia, che in occasione del 150° anniversario della sua creazione offre l’ ingresso gratuito alla mostra permanente fino al 31 ottobre. Si tratta di un’iniziativa del Ministero della Cultura per avvicinare alla popolazione i campioni di cultura dei 5 continenti conservati in questo museo.
L’edificio si trova a due passi da Atocha e dal Paseo del Arte, in Calle Alfonso XII, 68. È visitabile dal martedì al sabato dalle 9:30 alle 20:00 e la domenica dalle 10:00 alle 15:00. Il lunedì sarà chiuso per motivi di lavoro. Rimarrà chiusa il lunedì per manutenzione e cura delle mostre temporanee e permanenti.
150 anni di storia

Il museo fu inaugurato con il nome di “Museo Anatómico” nell’aprile del 1975, durante il regno di Alfonso XII. Fu un’iniziativa del medico segoviano Pedro González de Velasco, che voleva esporre la sua collezione di oggetti di anatomia, storia naturale ed etnografia. Dopo la sua morte, lo Stato acquistò l’edificio e ampliò gradualmente la sua collezione.
Nel 1993 ha adottato il nome attuale, Museo Nazionale di Antropologia, e oggi conta più di 7.900 reperti. Le sue collezioni comprendono campioni della cultura materiale di diversi popoli dell’Africa, dell’America, dell’Asia, dell’Europa e dell’Oceania, in particolare quelli legati alla storia spagnola .
Cosa vedere nelMuseo Nazionale di Antropologia

I visitatori del museo possono conoscere le somiglianze e le differenze tra le culture, non solo attraverso gli strumenti, ma anche attraverso dipinti a olio, acquerelli, incisioni, litografie e fotografie. Tra le opere esposte vi sono oggetti rituali africani,teschi deformati provenienti dal Perù e dalla Bolivia, oggetti filippini del XIX secolo e la testa di Buddha del Gandhara del V secolo.
Inoltre, il Museo aggiorna le sue attività ogni due mesi per offrire nuove esperienze a ogni visita. Organizza laboratori e attività per le famiglie, da prenotare attraverso il sito web, che mettono in relazione temi quotidiani come il cibo e le identità culturali. Offre anche visite guidate per adulti e visite drammatizzate con temi come il suffragio femminile.
Solo per un po’: ecosistemi e busti

La mostra temporanea Tantos mundos en este di Marina Núñez riflette sull’influenza degli esseri umani sugli ecosistemi e su un pianeta globalizzato. In programma dall’11 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026, presenta un’opera di grandi dimensioni collocata sul pavimento della volta centrale del museo. Attraverso un mosaico di quasi 300 tessere stampate, l’artista raffigura una “mappa” della Terra globalizzata e ferita, invitando gli spettatori a riflettere su di essa.
La mostra The Invention of Races: Busts, Phrenology and Racial Classifications (L’invenzione delle razze: busti, frenologia e classificazioni razziali) è esposta al museo dal 29 aprile ed è ancora accessibile. Presenta una collezione di busti che, a differenza di quelli di uso comune, sono stati creati per sostenere le teorie razziste del XIX e XX secolo. L’esposizione fornisce una rassegna critica dei falsi fondamenti utilizzati e delle conseguenze che hanno avuto sui popoli non europei.