A pochi metri dal prato di San Isidro, gli abitanti di Los Cármenes appendono ai loro balconi dei manifesti per protestare contro il progetto che la plenaria del Comune di Madrid ha approvato ieri per il loro quartiere. Tra il parco Cuña Verde e il centro commerciale Ermita del Santo, ormai semi-abbandonato, verranno costruite 529 nuove abitazioni, nonostante i residenti abbiano organizzato manifestazioni e proteste fin dal 2022 contro quella che hanno definito una nuova “boiata urbanistica, che serve solo agli interessi dei nuovi proprietari dei terreni”.
Desarrollos Ermita del Santo, SOCIMI, S.A. è il gruppo di cinque società che possiede questi 50.000 metri quadrati. Con la quota maggiore (30%) è l’uomo d’affari venezuelano Alberto Enrique Finol Galué, che, secondo El Confidencial, era anche dietro una riqualificazione simile a Barcellona.
La polemica sul piano di sviluppo urbano di Ermita del Santo
Il sindaco José Luis Martínez Almeida assicura che i vicini “otterranno dotazioni, spazi pubblici e alloggi”. Il piano del Comune, di fronte alle proteste, prevede di ricollocare l’attuale Teatro Goya, di dare continuità agli impianti sportivi esistenti in Avenida de Los Caprichos – anche se la palestra ha annunciato la sua chiusura a dicembre – e di creare un corridoio verde che colleghi i parchi Ermita del Santo e Caramuel. Inoltre, il 28% degli alloggi sarà destinato alla protezione pubblica.
Nel frattempo, i residenti della zona, organizzati in piattaforme come SOS Ermita del Santo, continuano a chiedere un ampliamento dei servizi pubblici in un quartiere già molto saturo, dove è previsto l’arrivo di quasi 600 nuove famiglie.
Inoltre, queste nuove abitazioni, che avranno la forma di grandi torri alte fino a 23 piani – i manifestanti sono riusciti ad ottenere un abbassamento di qualche metro – seguiranno la linea degli sviluppi residenziali che sono stati costruiti dall’altra parte di Madrid Río, dove si trovava il vecchio stadio Santiago Calderón, e, secondo i manifestanti, contribuiranno alla “gentrificazione del quartiere”. Tra le lamentele c’è anche il prezzo elevato degli affitti degli alloggi pubblici che, secondo i residenti, si aggireranno intorno ai 1.600 euro.
Ma non si è trattato solo di pentole e manifesti: lo scorso maggio l’Alta Corte di Giustizia di Madrid (TSJM) ha accolto il ricorso di Ecologistas en Acción e dell’associazione SOS Ermita del Santo contro il progetto. In questo modo, i residenti della zona hanno incanalato per vie legali quella che sostengono essere una mancanza di risposta da parte del Municipio alle 1.000 denunce che gli sono state presentate. Tuttavia, l’ammissione al procedimento non significa che il progetto sarà paralizzato.