
Una città devastata dalla lava di un vulcano inattivo da anni. Una città, con le sue tradizioni e la sua storia, sepolta sotto la cenere. Questa tragedia, nota come distruzione di Pompei, continua ad attirare l’attenzione di ricercatori e archeologi di tutto il mondo.
A Madrid è stata appena inaugurata una mostra che segue le tracce di quella che poteva essere la civitas romana prima dell’eruzione del Vesuvio. Sarà aperta dal lunedì al venerdì (dalle 9:00 alle 20:00) presso il Colegio Oficial de Arquitectos (Sala Gutiérrez Soto) fino al 13 marzo e l’ingresso è completamente gratuito.
L’eredità di Montañés: dal disegno al documento scientifico

La mostra ruota attorno all’opera di Bernardino Montañés, pittore aragonese del XIX secolo che, durante la sua permanenza alla Scuola di Roma, visitò le rovine di Pompei e decise di immortalare le testimonianze archeologiche che vi trovò: colonne, busti, fregi e altri elementi della città perduta servirono da ispirazione per i suoi disegni.
Anni dopo, il suo album di Pompei fu utilizzato da archeologi e storici per analizzare le rovine dell’antica civitas. Dopo il soggiorno in Italia, Montañés tornò in Spagna e si stabilì a Madrid, dove insegnò alla Scuola di Belle Arti e fu curatore del Museo Provinciale.
Espacio COAM: il gioiello segreto di Calle de Hortaleza
Lo spazio espositivo nascosto nella sede del COAM (Hortaleza, 63) è il segreto meglio custodito di Alonso Martínez. Ha ospitato opere di Antonio Palacios, Juan Navarro Baldeweg e Rafael Moneo, tra gli altri famosi architetti.