In una città con più terrazze che ombre, l’Olivar de Castillejo è una curiosa anomalia. Centoventi ulivi centenari, rosmarino, mandorli e una piattaforma di legno sono sufficienti per allestire uno dei migliori programmi culturali dell’estate madrilena: il ciclo “Noches del Olivar”, che quest’anno è tornato il 25 giugno per rimanere fino al 30 agosto.
Organizzato dalla Fondazione Olivar de Castillejo, questo festival di musica classica all’aperto si tiene a Chamartín (Calle Menéndez Pidal 3Bis), in un giardino così tranquillo che sembra di essere a tre comunità autonome di distanza dal Bernabéu.
Come andare ai concerti di Olivar del Castillejo
I concerti si tengono dal mercoledì al sabato alle 20:00 (le porte si aprono alle 19:15). Non ci sono prenotazioni, né QR o app, l’ingresso avviene con una donazione in contanti di 20 euro e i posti a sedere sono assegnati in base all’ordine di arrivo. Il biglietto? Include un aperitivo al tramonto nell’ambigú, un bar discreto immerso nel verde.
Quali sono i concerti di quest’anno?
Quest’anno si esibiranno più di 40 ensemble diversi, tra cui il Sundara Ensemble, il Manuel de Falla Quartet, l’Alter Ego Trio, il duo Sturm und Bass e il Rhea Quartet. Spazio anche a strumentisti che stanno diventando sempre più popolari nel circuito: i pianisti Enrique Lapaz, Laura Granero, Eduardo Frías, o il duo violino e pianoforte formato da Alma Olite e Jorge Nava.
Saxofono classico all’aperto? Marimba con pianoforte? Chiave e viola da gamba tra cisto e ginestra? Certamente. Il programma di quest’anno esplora una varietà di formati che vanno dal recital solista all’ensemble specializzato, senza dimenticare proposte meno ortodosse, come Black & White Keys (marimba + pianoforte) o il duo di Simon Mogul e Sebastián Chames, che portano il jazz nell’uliveto.
La serie si chiude il 30 agosto con un recital del soprano Tatiana Melnichenko, del baritono Vladimir Polishchuk e della pianista Cristina Sanz, habitué del festival. Il programma completo è consultabile a questo link.