
Per permettere alle donne di entrare nelle officine e nelle fabbriche, dovevano andare in guerra, essere imprigionate o andare in esilio. Sebbene a partire dalla metà degli anni Venti sia diventato comune vedere le donne lavorare – come dattilografe, ricamatrici, commesse, operaie, madri – è stato soprattutto durante la guerra civile e il dopoguerra che l’importanza del loro lavoro è diventata evidente , cosa che si riflette ora nellamostra Rhythms. Immagini del lavoro femminile al Museo Reina Sofía.
Solo dopo il conflitto i ruoli di genere sono stati invertiti o rinegoziati, e questo cambiamento è evidente nella stampa grafica, non solo durante, ma anche prima e dopo il conflitto. Oltre a riunire materiali provenienti da media come Estampa, Crónica e un diario della Sezione femminile della Falange Española Tradicionalista y de las J.O.N.S., la mostra include una produzione audiovisiva inedita di Julia Montilla.
Le immagini della mostra Ritmi rivelano un lavoro che impone una cadenza ai corpi di chi lavora, una serie di ripetizioni che le stesse ricercatrici e curatrici della mostra – Selina Blasco, Maite Garbayo-Maeztu e María Rosón – hanno sperimentato come parte del processo di documentazione.
Le date di Ritmos. Immagini del lavoro femminile

La mostra, inaugurata il 21 marzo, può essere visitata fino al 13 giugno 2025 nello Spazio D della Biblioteca e Centro di Documentazione dell’Edificio Nouvel (Ronda de Atocha, s/n). L’orario di apertura è dalle 9 alle 21 dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi.
È inoltre possibile effettuare una visita guidata alla mostra a mercoledì alterni, alle ore 12.00, a partire dal 2 aprile. L’ingresso è gratuito fino al raggiungimento della capienza massima ed è necessario registrarsi in anticipo inviando un’e-mail a biblioteca@museoreinasofia.es.
I mestieri scomparsi delle donne di Madrid
Oltre a quelli citati, e parlando a livello locale, ci sono stati altri mestieri svolti dalle donne che hanno contribuito alla costruzione di Madrid: dalle venditrici di sigarette alle bigliettaie della metropolitana, molti dei quali sono descritti nel libro Eravamo indomabili. Los oficios desaparecidos de las mujeres de Madrid (Eravamo Indomabili. I mestieri scomparsi delle donne di Madrid)della giornalista e scrittrice Victoria Gallardo.
In relazione a questo tema, al Teatro Español si potrà assistere anche all’adattamento del primo romanzo di Luisa Carnés, Natachache tratta della realtà delle lavoratrici in un laboratorio tessile.